Per la maggior parte delle destinazioni che rientrano nel nostro monitoraggio il periodo di quarantena è stato il momento propizio per sviluppare sempre più il dialogo digitale con i turisti e/o clienti. La località di Whistler Blackcomb, al contrario di ogni aspettativa, ha agito però controcorrente. La stazione sciistica, leader canadese indiscussa nella comunicazione e nel marketing turistico, ha preferito il silenzio sin dall’inizio dell’epidemia. L’ultima newsletter che ha inviato risale al 5 Marzo. Un segnale eclatante e allusivo della situazione di forte emergenza che stiamo tutti vivendo se si considera che nel periodo marzo-aprile 2019 Whistler aveva rilasciato ben 17 email, secondo le varie profilazioni.
Anche su Instagram le comunicazioni erano state interrotte il 28 Marzo con l’annuncio di una donazione per l’emergenza di oltre 13000 libbre (circa 5900 chili) di cibo alle comunità montane. La ripresa è avvenuta solamente il 27 Aprile con un video di promozione per la nuova offerta Early Bird relativa alla stagione invernale che include una novità: l’Epic Coverage. Nello specifico si tratta di un’assicurazione compresa nel prossimo pass stagionale che prevede un rimborso se, per cause legate a malattie o altri disastri, si dovrà nuovamente chiudere anticipatamente o bloccare in qualche modo le attività della stazione sciistica.
Non è stata ancora ufficializzata nessuna data di apertura della stagione estiva, si rimanda a tempi più certi la decisione. L’intero periodo sarà comunque coperto dalla possibilità di disdire eventuali prenotazioni in struttura entro 48 ore prima dell’arrivo. La stagione invernale sembra, al contrario, procedere con molte più certezze.
Un metodo completamente opposto è stato quello adottato dalla località austriaca Ischgl, fin dall’inizio della pandemia sotto i riflettori e accusata di aver alimentato il virus a livello continentale. Solo dopo sei settimane di silenzio tentò di fornire le sue risposte alle domande sulla mancata gestione dell’emergenza. La località tirolese pubblicò nella sezione Covid-19 del suo sito web una serie di documenti: una cronologia degli eventi, il punto di vista di Werner Kurz, sindaco di Ischgl, i feedback positivi dei lavoratori e dei turisti.
L’interazione con i turisti in altri casi ha cercato di portare la digitalizzazione all’estremo: Garmisch-Partenkirchen ha proposto un appuntamento per i più golosi. Prima dell’evento, fissato per l’8 maggio, si ordinavano 5 tipologie di cioccolato e poi si poteva partecipare alla degustazione online con l’esperto.
Sognare, vincere, rallentare, imitare, partecipare e ascoltare: sei azioni attraverso le quali anche Engadina, località svizzera sempre molto attiva, vuole riallacciare un contatto con i turisti e gli aspiranti viaggiatori. Tra queste proposte di #Engadinbidiar, una sezione nata in periodo lockdown sul sito web, quella che più ci ha colpito è “l’Engadina da vincere“. Dal 6 aprile, grazie all’applicazione PostCard Creator, chi vuole partecipare all’iniziativa, può inviare una cartolina alla persona con la quale vorrebbe trascorrere la sua vacanza, rivelando le ragioni della sua scelta. Quando il destinatario la riceve dovrà scattare una foto e pubblicarla sul canale Instagram o Facebook con l’hashtag #engabindiar. Lo scatto migliore permetterà di vincere un weekend in Engadina.
Gli hotel invece, dopo il blocco e la chiusura obbligata delle loro strutture, hanno seguito il trend divenuto mondiale dei buoni regalo: i cosiddetti Gutschein. Una data certa non c’era e quindi i voucher, comprati sotto forma di regali per la famiglia o per gli amici, erano una valida alternativa. In quel momento si poteva alimentare la voglia di vacanza con il sogno in tasca di un soggiorno a fine emergenza. L’hotel austriaco Forst Hofgut ha reso disponibili differenti tipologie di voucher. Si parte con offerte base come una colazione in hotel o il noleggio sci (da 29 euro) fino ad arrivare ad attività più costose come “cene su misura” (da 120 euro) e trattamenti wellness (da 229 euro).
Anche alcuni impianti delle località DACH, seguendo le tendenze del momento, hanno introdotto il metodo voucher. Un esempio è Zugspitze che ha proposto a fine aprile 4 tipi di buono: uno utilizzabile per qualsiasi impianto a scelta e ricaricabile con l’importo desiderato, un ticket Zugspitze andata e ritorno (da 59,50 euro per adulto), un biglietto giornaliero classico per Garmisch (da 46 euro per adulto) e infine un ticket Wankbahn andata e ritorno (da 25 euro per adulto).
Nel mondo ormai digitale di cui facciamo tutti parte è essenziale rimanere sempre in contatto con le persone. In più l’offerta giusta al momento giusto può fare la differenza.
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